Sull'evoluzione delle schermature solari
Le aperture finestrate ed i sistemi di schermatura sono stati oggetto di una lunga e continua evoluzione, passando da una semplice funzione di protezione dalle intrusioni di persone o animali a quella di filtro con l’ambiente esterno ed in particolare per il controllo della ventilazione, dell’illuminazione, del rumore e della radiazione solare. Un controllo divenuto sempre più impegnativo, lungo tutta la storia dell'architettura, in relazione alla costante ricerca di ottenere aperture sempre più ampie. Sono molti gli esempi tramandati dalla storia dell’architettura che si possono considerare alle origini dei sistemi schermanti: il portico degli edifici classici sia greci che romani, la mashrabiya tradizionale elemento architettonico arabo. In epoca romana, erano conosciuti con i nomi di tentorium e velarium, alcune strutture con elementi tessili utilizzati come ripari a protezione dalla pioggia e dal sole. Se è vero che l’uso del portico, quale soluzione strutturale per filtrare lo spazio chiuso dall’esterno, deve essere fatto risalire ad epoche e civiltà antichissime, in epoca medioevale si definisce il canopium, una struttura leggera e flessibile formata da una tettoia in legno o in tessuto sostenuta da pali, usata per proteggere pedane, baldacchini o altro. Nel Rinascimento continua e si diffondel’uso di manufatti tessili per addobbare e riparare le grandi finestre dei palazzi nobiliari e borghesi: drappi, tendoni o veli venivano sospesi con bastoni, corde o semplicemente inchiodati alle finestre. Più avanti, tra la fine del XVII° e XVIII° secolo, in Inghilterra ed in Francia, si sviluppa la tendenza ad abbellire le facciate, i balconi ed i terrazzi in ambito privato e pubblico con tendoni in tessuto di cotone a strisce multicolore, sorretti da strutture fisse, avvolgibili o semovibili, con la doppia funzione di decorare e riparare le persone e le merci dal sole e dal calore.
La comparsa dei frangisole, prima in legno e poi in metallo, è avvenuta con l’edificazione di edifici industriali, caratterizzati da campate larghe ed alte, con aperture che si aprono con squarci nelle coperture utilizzate per la ventilazione e l’illuminazione naturale; qui si avvertì il bisogno di controllare e regolare il flusso della luce naturale nel corso della giornata e delle stagioni ovvero mediante sistemi frangisole in grado di svolgere al meglio questa funzione. Nel XX° secolo molti architetti hanno capito l’importanza delle schermature inserendole negli edifici come elementi architettonici, partendo dall’interpretazione in chiave moderna di archetipi quali: portici, mashrabiya e tende. E' in questo contesto che Le Corbusier propone il brise-soleil, costituito da una serie di elementi aggettanti orizzontali e/o verticali giustapposti alla facciata vetrata; fra le più famose applicazioni si ricordano: il Palazzo del Governo a Chandigarh o l’Unitè d’Habitation a Marsiglia. Anche Frank Lloyd Wright utilizzò dispositivi di schermatura, realizzati mediante coperture con grandi porzioni aggettanti che ombreggiavano le pareti, ottenendo in aggiunta ulteriori benefici; ne è un esempio la celebre Robie House a Chicago, dove il progetto dell’edificio è caratterizzato con specifiche strategie bioclimatiche, tramite l’uso di una serie di soluzioni apposite.
L’evoluzione
dei sistemi schermanti ha portato a soluzioni tecnologiche che oltre al
controllo energetico permettessero anche il controllo luminoso e della ventilazione naturale; ne è un esempio l’edificio per uffici
SOKA BAU
di T. Herzog and Partners a Wiesbaden che esprime a pieno il concetto
di facciata intelligente, prevedendo, non solo una regolazione della penetrazione
della luce naturale, ma anche un controllo flessibile della ventilazione naturale.
Nel
ricostruire, attraverso alcuni episodi architettonici, l’evoluzione dei sistemi
di schermatura si potrebbe individuare innumerevoli altri esempi. Queste
esemplificazioni rendono semplicemente l’idea di come sistemi di schermatura degli
edifici siano sempre stati un bagaglio tecnologico e formale dell’architettura, fino a divenire essi stessi elementi caratterizzanti
portatori di un linguaggio
espressivo
autonomo, in particolare nei climi caldi come nelle regioni
mediterranee dove è sempre esistito un dialogo tra clima ed
architettura, esplicitato in dispositivi tecnologici come appunto le schermature solari.
M.I.